Buongiorno, e benvenuto sul mio blog.
Come promesso nel post precedente, ecco l'articolo sulla vita della scultrice Camille Claudel. (tratto come sempre dalla collana Grandi donne, RBA Italia).
Non sono molti gli scultori conosciuti dal grande pubblico, ed ancora meno le scultrici donne, e fra loro c'è appunto la talentuosa Camille.
Nata in Francia nel 1864, davvero mai accettata dalla madre, cui non legò mai, e che fu particolarmente severa con lei.
Per fortuna dopo di lei ci fu una sorella, Louise, ed il suo adorato fratello Paul.
Suo nonno materno possedeva una fornace, che produceva tegole di argilla, e fu lì che Camille si innamorò di quella magia per cui da una terra informe si poteva modellare qualcosa e cuocerlo fino a renderlo solido.
Dimostrò un grande talento, ed iniziò a chiedere ai fratelli e alle domestiche di posare per lei !
Ah, quanto talento può avere un bambino, o una bambina !
Per fortuna questo non venne scoraggiato, tutt'altro: le fu permesso di prendere lezioni dal maestro Albert Boucher, all'età di 13 anni. Venne subito colpito da un talento notevole, e disse chiaramente alla famiglia che Camille avrebbe dovuto studiare in una scuola di scultura a Parigi.
Naturalmente la madre fu subito contraria a questo progetto. Un conto era prendere lezioni, un conto andare a Parigi e diventare una scultrice professionista.
Una donna. Scultrice. Nel 1876. Un' idea praticamente inconcepibile.
Ad ogni modo, alla fine chi la dura la vince, e dopo 4 anni la famiglia Claudel si trasferisce davvero nella capitale della Francia e dell'arte mondiale.
Ma aimé, le porte dell' Ecole National Supérieure des beaux-arts di Parigi sono chiuse alle donne !
E sarà così per altri 16 anni.
Ma le donne iniziano a volersi fare strada in tutti i campi, compreso quello dell'arte, e ci sono alcune scuole private miste.
Camille riuscì ad essere ammessa alla Accademia Colarossi.
E' felice come non mai. Ha 17 anni!
La sera lavora in un atelier a Montparnasse insieme ad altre ragazze, con ancora Boucher come insegnante.
Diventa amica di alcune ragazze, esce con loro e il suo amatissimo fratello Paul.
E' tutto perfetto.
Ma la perfezione non dura mai.
Il maestro e mentore Boucher alla fine dell'anno successivo si prese un anno sabbatico per andare a lavorare a Roma e Firenze.
Per sostituirlo, chiama Dubois, che guardava i lavori dall'alto in basso, e non piacque a nessun allieva, e tale Auguste Rodin, ovvero lo scultore più quotato di Francia.
E' affabile e generoso nell'insegnare e duro nelle critiche.
Camille è affascinata ed ovviamente in soggezione allo stesso tempo.
Lui colpito dal Busto di Paul Claudel,
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Busto di Paul Claudel a 14 anni |
la invita a visitare il suo atelier.
Un grande atelier, pieno di marmo, materiali, dove poteva osservare Rodin e i suoi aiutanti che lavoravano giorno e notte per commesse importanti, fra cui la famosissima Porta dell'inferno.
Dopo alcuni mesi, diventa un'aiutante, e si divide fra l'atelier di Rodin, quello di Montparnasse e l'Accademia.
Grande lavoro, grande fatica.
Arriva a questo punto quella che diventerà per anni una grande amica, Jessie Lipscomb, la giovane promessa della scultura inglese.
Soggiorna in casa sua, e diventa anche lei aiutante presso lo studio di Rodin.
A questo punto però il fattaccio: Camille si innamora di Rodin, e lui non tarda ad accorgersene.
Ha 44 anni, e non basta: convive da 20 anni con tale Rose Beuret, che non ha mai lasciato per nessuna delle sue amanti.
Promette male.
Ma non c'è niente da fare: scoppia una grande passione, e Camille diventa la sua amante. In breve lo sa tutta Parigi, compresa la sua famiglia, ma non le importa del giudizio di nessuno.
Ubriaca d'amore e di passione, inizia un periodo di grandissima creatività: Valzer, Fanciulla con covone, Vertumno e Pomona sono di questo periodo.
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Fanciulla con covone |
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Valzer |
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Vertumno e Pomona |
Nel 1885 espone due opere al Salon di Parigi. I primi riconoscimenti della critica.
Inizia però a soffrire: Rodin a lasciare Rose non ci pensa proprio.
Iniziano anni di lasciate e riprese: ogni volta che lei si allontana, la segue e le promette ogni cosa, anche di sposarla.
Ma questo non succederà mai.
Non le basta nemmeno andare ospite in Inghilterra dalla sua amica Jess: la segue.
Tornata a Parigi, decide di andare a vivere da sola, e lavorare sola in uno spazio tutto suo. Lui affitta di fronte.
Arriva l'Esposizione Universale del 1989, lei espone alcune opere: lui 36.
E' considerato un genio vivente.
E purtroppo molti non giudicano in modo obiettivo l'opera di Camille, proprio in quanto amante, e protetta, da Rodin.
Tregua di qualche mese lontano dai pettegolezzi al castello di Islette, ma si sa, le fughe romantiche, per quanto belle, lasciano i problemi irrisolti.
E al ritorno, scopre che ha regalato dei gioielli ad una modella.
E Rose, la sua donna ufficiale, visita sempre più spesso l'atelier.
E' la goccia.
Camille si allontana, frequenta nuovi amici, fra cui il musicista Debussy, talentuoso e giovane, con cui va molto d'accordo.
Figuriamoci ! Pazzo di gelosia la riempie di lettere e regali, e si sa, a volte ci si comporta in modo davvero stupido: ci ricasca.
Peccato, perché sarebbe stato un bel finale che a questo punto lo mollasse per il giovane Debussy.
E invece no.
E c'è di peggio: resta incinta.
E non è sposata. Ed è il 1893. E Rodin è famoso.
In zero secondi lo sa tutta Parigi... I pettegolezzi sono infiniti.
Ultimatum: lasciare Rose.
Non lo fa.
Abortisce. Dopo questo, nulla sarà più come prima. In senso negativo, purtroppo.
Cerca di riprendersi, va a trovare l'amica Jesse in Inghilterra, ma non basta. E' stanca, esaurita. E al ritorno, iniziano subito i problemi economici. Diventa povera in un battibaleno.
Auguste intercede in segreto per farle avere delle commissioni, e va meglio per un po'.
Crea, influenzata da Hokusai, L'onda, e Confidenza.
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L'onda |
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Confidenza |
Nel 1899 contava di far esporre la sua opera prediletta: L'età matura, un'opera ovviamente autobiografica in cui un uomo ha una giovane che lo implora ai suoi piedi, mentre va via con una donna più vecchia.
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L'età matura |
Ovviamente tutti avrebbero capito, e per evitare una figura tra l'imbarazzante e il patetico, Rodin influenza la commissione.
L'opera viene rifiutata.
Forse è da questo fatto che Camille inizia a dubitare di tutto e di tutti, fino a sfociare in una vera sindrome paranoica.
Si isola, scrive lettere ai familiari con teorie assurde in cui Rodin è sempre il protagonista. Afferma che è lui il ladro di certe opere del Louvre. Che ruba nel suo atelier. Che la sta avvelenando...
Perde la bussola, distrugge molte opere a colpi di mazza. Non esce di casa, o vaga per le strade senza meta. Non butta la spazzatura. Non scolpisce più. Mai più.
Insomma va verso l'autodistruzione.
Non fa del male a nessuno, ma finisce comunque in manicomio. I familiari non vedono altra soluzione.
Per 30 anni. 30 anni !
Implora i familiari in ogni lettera di farla uscire, ma non succederà mai.
( puoi leggere una lettera scritta dal manicomio qui )
A me piace molto il lieto fine, ma spesso non c'è.
Questo è uno di quei casi.
Per fortuna il genio artistico non ha sempre un epilogo così drammatico!
Le opere di Camille Claudel hanno una sala all'interno del Museo Rodin a Parigi, e dal 2017 anche nel museo a lei dedicato, puoi dare un'occhiata qui.
Grazie di avermi letto, se ti va lascia un commento, ne sarò lieta.
Per la rubrica "Grandi donne", la prossima storia sarà sulla vita di Maria Montessori.
A presto
Sara
Bellissima e terribile storia, non la conoscevo
RispondiEliminaGrazie del tuo commento ! Buona giornata.
RispondiEliminaSara
Una vita artistica senza il lieto fine. Grazie mi hai illuminato sulla viys di una artista che conoscevo molto poco, pur apprezzando le sue opere.
RispondiEliminaCiao fulvio
Ciao Fulvio, sono lieta di averti fatto compagnia :) buona giornata
EliminaSara