
Chi non conosce il libro Piccole donne ? Chi non ha mai visto almeno una versione cinematografica ?
Chi non conosce la vita dell'autrice, Louisa May Alcott?
Quasi nessuna, me compresa fino a ieri.
Poniamo subito rimedio con la sua storia, tratta dal libro edito da RBA Italia per la collana Grandi donne.
Louisa nasce in Pennsylvania, nel 1832, secondogenita; due anni dopo arriva il primo di tanti traslochi, a Boston, città di provenienza della madre Abigail.
Questa proviene da una famiglia di commercianti, nota e benestante; suo padre Bronson Alcott è figlio di contadini, in cerca di riscatto tramite la cultura: è infatti un vero e proprio intellettuale, autodidatta, studioso di filosofia ed educazione, che però contribuisce poco o nulla alle spese di casa.
Questo condizionò sempre, e pesantemente, tutta la vita della famiglia.
Di fatto, è tutto sulle spalle della madre.
Prima che queste arrivassero, Bronson, sentendosi investito di una vera missione, riuscì ad aprire una scuola, la Temple School, che si fondava sull'uguaglianza degli uomini, a prescindere dalla classe sociale. Era questa la scuola che doveva educare i cittadini del futuro.
All'inizio andò bene, ma con il tempo le sue idee si rivelarono troppo avanti rispetto ai tempi: osò accettare una bambina di colore (prima dell'abolizione dello schiavismo), ed inserì lezioni di fisiologia del corpo.
Giornalisti e direttori di altre scuole sollevarono tante di quelle critiche che alla fine la scuola chiuse.
La sua delusione fu non meno grande dei debiti accumulati in giro per la città.
Nel frattempo era nata anche una terza bambina.
Abigail, bostoniana, e piuttosto conosciuta, non poteva più alzare la testa in città; ebbe quindi la brillante idea di riparare altrove, ovvero a Concord, in Massachusset.
Lui all'inizio non ne voleva sapere, ma alla fine la spuntò la moglie, togliendo fuori il jolly: in quella città viveva niente popo' di meno che Ralph Waldo Emerson.
(" ricorda Thula, l'uomo è il capo, ma la donna è il collo, e fa girare il capo dove vuole! " Non dimentichiamocelo : )
Si organizza il trasloco, mentre Abigail è incinta della quarta bambina.
Per le bambine è bello stare a Concord, per la prima volta c'è un giardino in cui giocare e un orto, ed altri bambini, che però, a differenza delle sorelle Alcott, andavano a scuola.
Purtroppo per quella non c'erano abbastanza soldi.
Le bambine dovevano fare lezione con il padre, e non era un grande divertimento: era severo, soprattutto con Louise, che tendeva a pensare di testa sua, e ad essere poco remissiva.
Nel frattempo Bronson entra nella cerchia intellettuale di Emerson, filosofi, scrittori, poeti.
Possiamo immaginare ne fosse piuttosto soddisfatto; la moglie un po' meno, sola a casa con 4 bambine e senza soldi.
All'improvviso viene invitato in Inghilterra per un ciclo di conferenze: le sue teorie sono conosciute ed apprezzate oltreoceano.
Parte, raccomandando la famiglia a Ralph Waldo.
E' un periodo sereno: la madre è meno severa rispetto al padre, le bambine fanno un po' di scuola, ma soprattutto aiutano in casa, ed il daffare non manca mai: la metà del 1800 è un'epoca suggestiva per noi, che ci immaginiamo con quei bei vestiti lunghi, dimenticando che li lavavano a mano! E niente fornelli a gas, quindi anche cucinare era un incombenza davvero faticosa.
Tra un impegno e l'altro, arriva quel qualcosa che cambia la storia: Ralph Waldo prende in simpatia Louisa, che è vivace ed intelligente, e le dà il permesso di leggere tutti i libri che vuole nella sua grande biblioteca!
E questo fa tutta la differenza del mondo.
Legge una sua poesia, la incoraggia a scrivere, a continuare con le opere teatrali, che portava in scena con le sorelle.
Louisa non se lo fa dire due volte; fu un'estate davvero felice, tanto quanto fu infelice l'inverno successivo.
Ad Ottobre il padre rientra a seguito di conferenze di successo e ottimi guadagni: peccato però che questi siano stati spesi nelle spese di viaggio e permanenza.
Torna a casa senza soldi, e non pago di questo, con tre ospiti a tempo indeterminato, Mr. Lane, suo figlio, e un tale Wright.
Questi erano due intellettuali venuti in America proprio per aiutare il signor Alcott nel suo nuovo progetto: una comunità, una colonia utopica, di nome Fruitland.
Un disastro sulla carta, ed una catastrofe all'atto dei fatti.
Nel frattempo che cercavano l'area adatta, Lane divenne il nuovo insegnante delle bambine, severissimo, mentre il figlio riteneva che le sorelle Alcott fossero le sue cameriere. Un vero incubo.
Ma al peggio non c'è mai fine, e nella primavera successiva, il progetto si concretizzò. Doveva essere una sorta di comune pacifista/intellettuale/artistica, lontana dall'influenza del mondo corrotto.
Quindi, di fatto, gli uomini chiacchieravano e le donne si spaccavano la schiena facendo tutto; ovvero la signora Alcott, supportata da 3 bambine, e la piccolina di 2 anni.
Le regole erano una grande sobrietà, abiti solo di lino, niente lana, e alimentazione vegana.
Le sorelline si unirono molto in questo momento tanto difficile.
Siamo in Massachussett, arriva l'inverno, un gelo al limite della polmonite e una fame che non finisce più. Nell'orto non c'è quasi nulla, anche perché nessuno sa realmente coltivare niente, e la stagione sarebbe comunque troppo fredda.
Lane è radicale all'estremo, cioè pazzo, proibisce l'acqua calda e l'uso delle candele!
Alla fine la signora Alcott esaurisce la pazienza (meglio tardi che mai!) e dà l'ultimatum.
Il 6 Gennaio fanno le valigie. Molto bene.
Il signor Alcott si mette a letto, rifiutando di mangiare e parlare. Molto male.
Abigail scrive una lettera urgente a suo fratello.
Arriva dunque la cavalleria, zio Samuel affitta una casetta, e piano piano si torna alla normalità.
Louisa rimarrà profondamente segnata da questa esperienza: promise a se stessa che non avrebbe più sofferto la fame, guadagnando dei soldi; non sapeva ancora come.
Il nonno materno muore e lascia in eredità il denaro sufficiente per comprare finalmente casa: a Concord.
Louisa, ormai 13enne, ritorna in contatto con Emerson, e l'ambiente intellettuale che gli girava intorno, con personaggi come Thoreau, o lo scrittore Hawthorne.
Mica male l'ambiente !
Questo, unito al suo talento e alla sua immaginazione, fecero la storia: avrebbe guadagnato con la sua penna. Scrisse sul suo diario: " trasformerò il mio cervello in denaro attraverso le storie ".
Questo era il piano.
Di cercarsi un marito non ci pensava proprio; infatti non lo cercò mai.
Chissà, forse se Thoreau non l'avesse vista come una sorellina più piccola... fu davvero innamorata ? non abbiamo certezze, poiché il padre controllava i diari di tutte le figlie, e scriveva solo ciò che poteva essere letto.
Ad ogni modo, i soldi finiscono ancora, e la famiglia si trasferisce a Boston, dove la madre ha trovato lavoro in una scuola.
Anna, la maggiore, diventa istitutrice; Louisa accetta ogni lavoretto disponibile, anche come domestica, per pochi spiccioli. La piccola Abby, dà lezioni di disegno, mentre Lizzie resta ad occuparsi della casa.
Fu un inverno molto duro, anche perché morì la sua mentore Margareth Fuller, giornalista e femminista, che tanto la ispirava firmando gli articoli con il suo vero nome.
In qualche modo riuscì comunque a pubblicare, a 19 anni, la sua prima poesia.
Quindi era possibile! I primi 5 dollari guadagnati come scrittrice !
Ne seguirono piano piano degli altri, ed arrivò il primo libro: Fiabe floreali.
Tutto stava andando bene, ed è proprio questo il momento in cui tutto sta per andare davvero male: non gli ennesimi problemi economici, ma le sorelle minori, Lizzie e Abby, si ammalano di scarlattina. Non c'è cura.
La minore si salva, ma Lizzie non ce la fa, e si spegne a soli 22 anni.
E'il dolore più grande.
Appena un mese dopo, Anna si fidanza, Louisa si sente tradita e sola. Non riesce a scrivere una sola riga.
Ci riuscirà mesi dopo, ma sono racconti cupi, tristi.
Poi piano piano andò meglio, tanto da poter iniziare a lavorare su un romanzo.
Ma... scoppia la guerra civile.
Non si può mai stare tranquille!
La vita viene rivoltata come solo la guerra sa fare. A nessuno interessa più leggere i racconti di nessuno, c'è la guerra!
Louisa, per rendersi utile al paese, parte come infermiera volontaria in un ospedale militare, a
Washington, lontano da casa 700 km.
Fu un'esperienza incredibilmente formativa a livello umano ed assurdamente massacrante a livello fisico. Lavorava dall'alba alla notte. L'ambiente aveva condizioni igieniche inesistenti, che peggiorarono con il passare del tempo, l'aumentare delle battaglie, dei soldati ricoverati.
Scrive tante lettere alla famiglia, cercando di attenuare la drammaticità della situazione.
Furono talmente tante che alla fine riuscì a pubblicarle! Gli Hospital Skethes furono un grande successo. Molto bene.
Prese il tifo. Molto male.
Fu a un tantino così da non farcela. Venne il padre a prenderla, o a darle un ultimo saluto.
Ma Louisa ce la fa; appena può trasportarla, la porta via da quel postaccio infetto: si torna a casa.
Di lei si prende cura la madre, per mesi e mesi.
Nel frattempo riprendeva un po' di forze, e faceva ricrescere i lunghi capelli, tagliati alla meno peggio mentre delirava.
In primavera riprese a scrivere e a guadagnare.
Il 9 Aprile gli stati confederati del sud si arrendono: è la fine della guerra. Molto bene.
Cinque giorni dopo viene assassinato il presidente Lincon: molto male.
Louisa, come tutti, è sconvolta; inoltre è quasi due anni che a mala pena esce di casa. Bisogna ritrovare l'ispirazione.
Decide di partire per l'Europa.
I suoi soldi non bastano, così si fa assumere come dama di compagnia da una ricca bostoniana di nome Anna.
Conosce l'Europa, ed a Londra anche l'amore: ad una festa da ballo incontra un affascinante polacco, ed è un vero colpo di fulmine.
Laddie è un esule politico in transito verso la Francia, uno spirito libero: ama l' arte, la letteratura, ridere, la vita in generale, e suona il pianoforte. Molto romantico.
Doveva incontrarsi a Parigi, ma Anna all'improvviso vuole andare in Italia senza passare dalla Francia.
Louisa decide di vivere il suo amore: si licenzia e va a Parigi.
Come da copione, il sogno durò finché non finirono i soldi.
Potevano trovare un lavoretto, stare in una stanzetta parigina, rinunciando a tutto il resto, rompendo con la famiglia.
O lasciarsi così.
Scrisse sul diario, dalla nave di ritorno in America : "non era possibile".
Ha 33 anni. Si, è una zitella. Ha fatto la sua scelta.
Torna a casa, e la situazione fa abbastanza schifo: suo padre ha perso il lavoro di direttore della scuola, siamo nel dopoguerra, e c'è crisi nera. La madre, afflitta da artrosi, non riesce più a cucire.
Ci voleva un romanzo, uno di quelli che fa i soldi, che solleva l'umore alle persone provate dalla guerra e dal dopoguerra.
Ma a lei venivano idee tetre ispirate alla letteratura gotica, poca allegria e ancor meno speranza.
Durante la sua assenza però gli editori notano che le fanciulle non hanno niente da leggere! Le classiche storie di avventura sono scritte per i maschi, i romanzi per adulti sono off limits, e per le fiabe ormai sono cresciute.
Alle ragazze piace leggere, ma non c'è quasi nulla per loro.
Dlin dlin, dlin dlin... il rumore dei dollari!
Il suo editore, che conosce il suo talento, le chiede di scrivere un romanzo adatto a ragazzine sui 10 anni.
Nemmeno per sogno! A Louise l'idea non piace affatto, non è quasi andata a scuola, e non saprebbe cosa scrivere.
Non la molla finché non accetta, assicurandole un grande successo commerciale.
E' quello che il mercato vuole.
Servono soldi in famiglia, i genitori sono anziani: il no si trasforma in si.
Ma cosa mai potrà raccontare ? La sua esperienza riguarda solo l'infanzia passata con le sue 3 sorelle!
Idea! Una storia su 4 sorelle che si vogliono bene, con 4 caratteri diversi, ambientata durante la guerra, con un padre lontano ed una madre amorevole.
Ci lavora tutta l'estate.
Andrà bene?
Altroché!
C'è proprio tutto: c'è Anna/Meg, la maggiore, che dopo aver lavorato come istitutrice, si sposa ed ha bambini; c'è Lizzie/Beth, buona e semplice, che resta a casa e muore giovanissima (in ogni buon libro si deve piangere almeno una volta, o no?), Abby/Emy, l' artista della famiglia, c'è Abigail/la signora March, un modello di virtù e abnegazione per le sue bambine, e naturalmente c'è Jo, il suo alter ego, amica di Laurie, conosciuto ad una festa da ballo, che suona il pianoforte e con cui c'è subito grande affinità.
Perfino la grande biblioteca, che anziché essere di Emerson, è dalla zia March.
In 10 settimane il libro è pronto; l'editore propone un compenso a percentuale di vendite: è fatta, Louisa non sarà mai più povera. Ma ancora non lo sa.
Il libro esce a Settembre, con le illustrazioni di Abby, la sorella minore.
Il libro si vende più del pane, va esaurito in un 2 settimane !
Piccole donne va virale!
Diventa un best seller in pochi mesi.
A novembre inizia a scrivere il seguito, che parte, come sappiamo, da Meg che si sta per sposare.
Nel frattempo Louisa è davvero famosa, e le sue lettrici espongono, e con decisione, le loro istanze: Jo deve per forza sposare Laurie!
E' questo il finale, giusto?
La scrittrice non li vuole far sposare manco per niente, anzi non vuole proprio che Jo si sposi e basta !
La pressione del pubblico è tantissima, decine di lettere le vengono recapitate ogni giorno a casa, anche l'editore è favorevole, e cede.
Jo si sposa, ma con un modesto professore tedesco, con cui chiude il libro con il progetto di aprire una casa/ collegio per ragazzi in campagna.
Il finale convince così così, ma il successo resta invariato.
Il libro vende, e tanto. Louisa è riconosciuta per strada, importunata e distratta dalla sua scrittura, e decide di cambiare aria, di fare una bella vacanza: ora ha i soldi!
Parte con Abby, alla volta dell' Europa; ora può andare dove vuole a piacimento. E' un bel viaggio, ma... non si può mai stare tranquille !
Arriva un telegramma: Muore John, lasciando Anna con due bambini piccoli.
Louisa parte lancia in resta, chiedendo alla sorella di restare, e di non sprecare l'occasione di studiare arte in un'accademia parigina.
E così fanno, lei resta in Europa, e Louisa, ancora una volta, va in soccorso della famiglia, facendo ciò che può per la sua sorella e i nipotini.
Nel frattempo ovviamente scrive senza sosta vari libri tratti dalle sue esperienze giovanili, l' esperienza nella community Fruitland, l'andare a servizio sottopagata.
Poco vendibili, ma che vendono lo stesso perché ormai è una scrittrice famosa.
A sorpresa, Abby, 37enne, conosce Ernest, un violinista svizzero, ben più giovane di lei !
E' amore. Tutta la famiglia contro, solo Louisa l'appoggia. Perché non dovrebbe avere la sua occasione?
E' più che mai di larghe vedute, soprattutto ora che sta attivamente prendendo parte al movimento per il diritto al voto femminile e all'accesso a professioni notoriamente riservate agli uomini.
Ma non si puo' mai stare tranquille! Telegramma. Muore, all'improvviso, l'amatissima madre.
Mesi di lutto, mesi neri. Molto male.
Abby si sposa, e ha una bambina, Louisa May detta Lulù. Molto bene.
Ma il parto è complicato, troppo: 6 settimane dopo, Abby non ce la fa. Molto male.
Ernest non riesce a seguire la bambina lavorando, e viene affidata a Louisa, che si ritrova all'improvviso a 48 anni madre di una bimba di 10 mesi.
Da adesso Louisa, pur non tralasciando il lavoro di scrittrice, si dedica soprattutto alla bambina, e al padre, ormai anziano e bisognoso di assistenza.
Ma anche lei non si sente bene, ed inizia a consultare i migliori medici. Ma è sempre più debole.
Il padre peggiora, ha ormai 91 anni. Saluta la figlia per l'ultima volta.
Ed incredibilmente, lei lo raggiunge solo 2 giorni dopo, nel giorno del funerale.
Non avrei davvero voluto, per tutto l'oro del mondo, trovarmi nei panni di Anna.
E' un finale triste per questa storia, purtroppo è il difetto delle biografie, finiscono tutte al cimitero.
Ma quello che fa la differenza è il percorso prima di quel momento, o no ?
Cosa mi racconti ? Conoscevi la vita della Alcott? Io no.
Hai letto i suoi romanzi da bambina ?
Io si: Piccole donne ( il mio primo libro "vero", cioè non di fiabe, e letto in autonomia ), Piccole donne crescono, e Una ragazza fuori moda. Riletti tantissime volte.
Ti ho tenuto almeno compagnia ?
Grazie di avermi letto.
A presto
Sara
Sai che pur essendo una delle mie scrittrici preferite, non sapevo quasi nulla della sua vita privata?
RispondiEliminaGrazie.
Ciao Mariella, che bello vederti :)
RispondiEliminaIn effetti non si sa granché delle donne famose della storia, un po' in tutti i campi...
Questa collana della Rba è davvero fantastica (l'edizione originale è spagnola), comprende ben 60 biografie !
Le prossime donne saranno Khaterine Hepburn e Charlotte Bronte, ma non so ancora in che ordine!
Chi faccio arrivare prima ? Ti sembrano interessanti ?
A presto !
Sara
La Hepburn, donna di grande intelligenza, carattere,stile e cultura. Estremamente superficiale definirla solo una grande attrice, sebbene sia stata anche quello😉
EliminaE poi quale delle sorelle Bronte? Charlotte?
Buona serata!
Si, Charlotte 😊
RispondiEliminaCredo proprio che inizierò da lei, e Katherine Hepburn a seguire.
Notte notte 🌔
Sara