Lina Wertmüller.
Chi non la conosce ?
Regista, donna in un settore non certo noto per le pari opportunità, ma si sa, nessuno ferma una donna di indubbio talento, e che non accetta un no come risposta.
Ha diretto e scritto film straordinari, con titoli assurdi che solo lei si può permettere;
un'immagine iconica con i suoi occhialini bianchi, assurdi, che solo lei si può permettere;
una verve magnifica, a 91 anni suonati, che non può non farti pensare che anche tu vorresti invecchiare così.
Ed ora l'ambita statuetta.
Quel che è giusto è giusto.
Date a Lina quel che si meritava nel '77.
Nel lontano 1977, 42 anni fa, era in concorso con Seven Beauty, in italiano Pasqualino Settebellezze, un film con un Giancarlo Giannini straordinario, a dir poco, in un film assolutamente perfetto, emozionante come pochi, che ti fa ridere e piangere allo stesso tempo, e non scorderai mai più.
Un capolavoro.
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Ora hai capito perché Settebellezze ? |
Commette un omicidio per riparare all'onore della sorella maggiore e salvare la faccia di capofamiglia, prende l'infermità mentale, finisce in manicomio, e ne esce arruolandosi in guerra.
E da questa guerra riesce a salvarsi, giocandosi il tutto per tutto, perché vuole vivere, vivere !
Di più non racconto, è un film che vuole assolutamente visto una volta nella vita.
Perché non ha preso l' Oscar ?
Ho una mia teoria.
Per sfortuna, ecco perché.
Si dà il caso che nel '77 in lizza ci fosse Rocky, un film girato in fretta e con pochi soldi; interpretato da uno sconosciuto, tale Stallone; sceneggiato da uno sconosciuto, sempre Stallone, un tipo né bello, né alto, ma dotato di quella fame di fama che solo chi cerca un certo riscatto può avere.
Rocky è un antieroe, che pesta certe persone che devono soldi ad altre persone in giri non proprio puliti; pratica pugilato ma non ha mai sfondato, come lui stesso urla a Micky nel famoso litigio: "io non ce l'ho avuto l'apice, tu ce l'hai avuto, io no".
Ma ha la sua occasione, l' occasione che non si può lasciar scappare, e si prepara per il Grande Incontro, da sconosciuto, zero chance di vincere, ed infatti non vince, ma perde ai punti, e vince lo stesso, perché ce l'ha fatta.
E' una storia che lascia lo spettatore commosso e in qualche modo felice, perché a parte gli eroi, siamo tutti antieroi, e ci identifichiamo in quelli del cinema.
Ha un lieto fine, e non di meno una colonna sonora spettacolare ed eterna.
Pasqualino Settebellezze non può avere un vero lieto fine, perché nessun film ambientato durante la seconda guerra mondiale può avere un lieto fine. Nemmeno chi si è salvato può essere lieto; non più. E' un film stupendo, ma amaro.
Ecco perché nel '77 l' Oscar l' ha vinto Rocky.
Tornando a Lina, che dire ?
Un Oscar, il coronamento di una vita nel cinema.
E lei cos'ha detto alla premiazione?
" Perché Oscar, perché un nome da uomo? Chiamiamolo Anna ! "
Grandissima ! Ogni traguardo raggiunto da una donna è un traguardo raggiunto per tutte le donne. Perché significa che si può fare. Si può ottenere. E' un precedente, e non si potrà cancellare più. Grazie Lina !
Una forte personalità può farcela.
A costo di aspettare 42 anni.
E' questa la differenza tra una vita piena di senso, di significato, ed una basata sull'effimero, sulla mera apparenza, sul nulla.
Molti follower oggi che sei famosa e formosa, ma a 91 anni, chi si ricorderà di te?
Io credo che in tutti noi ci sia davvero un talento, uno scopo, un ikigai, e quello di Lina fosse proprio di fare il cinema.
In un' intervista chiesero al grandissimo Eduardo de Filippo cosa avrebbe fatto se non avesse fatto teatro. Lui rispose: " forse non sarei nemmeno nato ".
Ditemi che non sono l'unica ad emozionarsi ad una risposta così.
Talento, scopo ed ikigai sono argomenti che ti interessano ?
Allora dividiamo i compiti: io ne scrivo e tu mi leggi.
Se mi lasci un commento, saprò che mi hai letto oggi. In ogni caso grazie.
A presto
Sara
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